In un mondo sempre più individualista, dove il valore della relazione umana sembra sbiadire, il gruppo emerge come antidoto impellente. 
La psicoterapia, intesa come cura attraverso la relazione, trova nella sua forma di gruppo la massima espressione. 
L’inclusione, principio cardine della psicoterapia di gruppo, si declina in un duplice abbraccio: verso l’interno, accogliendo la pluralità del gruppo stesso, e verso l’esterno, aprendosi al mondo come linguaggio sociale.

Il convegno racchiude un’ulteriore dimensione oltre psicoterapia, gruppo e inclusione: un invito all’azione. Il risveglio a cui ci riferiamo è un richiamo a muoversi, a svegliarsi, a intervenire per migliorare la società che ci circonda come persone, prima ancora che professioniste o studenti.

A monte del risveglio c’è l’addormentarsi, il lasciarsi realmente andare alla notte, metafora della relazione come realtà fondante il rapporto psicoterapeutico che esploreremo nella sua profondità.

Il Gruppo è il filo conduttore di questo risveglio: il convegno è organizzato principalmente in forma esperienziale, per esplorare la necessità del gruppo nella società odierna e offrire diverse visioni sul suo futuro. 

Il tema del gruppo sarà chiave per comprendere lo stato di salute della psicoterapia e favorire l’avvicinamento dei modelli alla matrice condivisa della professione: la relazione.

La passione per l’interpretazione dei sogni e la sua centralità nel processo psicoterapeutico saranno il punto di partenza dei 3 giorni insieme rivolti a domandarci cos’è oggi l’inconscio, il sogno e il suo utilizzo in psicoterapia soprattutto di gruppo.

L’ispirazione strategico-esperienziale ci guiderà nel focalizzarci sul qui e ora, riconoscendo che strategico oggi è proprio il gruppo, l’inclusione, la capacità di co-costruire la relazione sociale.

Il convegno vuole accogliere tutti i modelli di psicoterapia in un dialogo aperto, volto a ricondurre professionisti e studentesse all’armonia di intenti. Nonostante l’enfasi sulla psicoterapia, questo convegno si distingue per la sua natura interdisciplinare. L’apporto di sociologia, antropologia e arte offrirà nuove prospettive sul ruolo del gruppo nella società e sui meccanismi che ne regolano il funzionamento.

Palazzo Merulana e la Fondazione Elena e Claudio Cerasi, con i loro capolavori del Novecento e l’atmosfera resa ancora più suggestiva dall’opera “Direttore di Stelle” di Jan Fabre, offriranno la cornice ideale per il convegno: un ulteriore invito a riscoprire il potere trasformativo del gruppo nella cura della relazione e nella costruzione di una società più inclusiva.